SUPERFOOD E PATOLOGIE CRONICHE NEURODEGENERATIVE

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L’invecchiamento è un processo graduale e continuo di mutazione naturale che inizia nella prima età adulta. 

A livello del sistema nervoso si assiste ad una progressiva perdita cognitiva, frutto di un cambiamento neuroanatomico guidato da diversi fattori che conducono ad alterazioni nei processi di memoria ed apprendimento.

Tra le principali patologie croniche neurodegenerative ci sono la malattia di Alzheimer e Parkinson, entrambe patologie neurodegenerative definite da aggregazione, che si manifestano generalmente dopo i 60 anni. Tra le principali cause alla base di queste malattie, è stato dimostrato esserci: neuro-infiammazione, stress ossidativo, danno e disfunzione mitocondriale, alterazione dei meccanismi di autofagia ed infine alterazione dell’asse cervello-intestino.


Agire preventivamente su questi meccanismi prevendo l’insorgenza della patologia stessa è ad oggi l’unica soluzione, non essendoci farmaci capaci di contrastare i danni neurologici della malattia conclamata.

La dieta riveste un ruolo centrale: evitare l’assunzione di grassi saturi o trans (indicati in etichetta come “grassi parzialmente idrogenati”) è sicuramente un’attenzione fondamentale, come lo è evitare i picchi glicemici dovuti a pasti particolarmente ricchi di carboidrati o poco bilanciati dal punto di vista dei macronutrienti. Il glucosio in eccesso nel sangue, infatti, viene ossidato producendo infiammazione.

Sempre meglio preferire alimenti come legumi, frutta e verdura fresca e cereali integrali che devono essere gli alimenti fondamentali della dieta.


Tra gli alimenti che con particolari effetti benefici troviamo:


Olio di Cocco: derivato dal frutto del cocco. A differenza della maggior parte degli altri grassi alimentari ad alto contenuto di acidi grassi a catena lunga, l’olio di cocco comprende acidi grassi a catena media (MCFA), facilmente assorbiti e metabolizzati dal fegato e che possono essere convertiti in chetoni. I corpi chetonici sono un’importante fonte di energia alternativa nel cervello e possono essere utili per le persone in cui la patologia è in via di sviluppo o già con problemi di memoria. Inoltre, i composti fenolici e gli ormoni (citochine) presenti nel cocco possono aiutare a prevenire l’aggregazione del peptide β-amiloide, inibendo un passaggio chiave nella patogenesi della malattia di Alzheimer.

Noci, mandorle e nocciole: grazie alla presenza di acidi grassi essenziali, in particolare all’acido grasso alfa linolenico, appartenente alla serie omega tre, e alla buona percentuale di Vitamina E (unico vero antiossidante diretto naturale, fornito dalla dieta), questi frutti oleosi ingeriti in quantità di 30 g al giorno, permettono di limitare i danni dovuti allo stress ossidativo cellulare. Le mandorle inoltre sono anche molto ricche di Vitamina B2, che come tutte le vitamine appartenenti al gruppo B, in particolare la Vitamina B9, risultano particolarmente importanti per ridurre i livelli di Omocisteina. Livelli elevati di Omocisteina sono correlati con un più alto tasso di stress ossidativo cellulare, disfunzione sinaptica, esaurimento energetico e in generale con i danni al DNA.


Latte fermentato con pre o pro biotici o Yogurt: 125 ml al giorno hanno dimostrato essere particolarmente efficaci nel normalizzare la funzione intestinale, riducendo notevolmente la stipsi, il sintomo gastrointestinale più comunemente riferito nei pazienti con malattia di Parkinson. In questi soggetti è evidente, infatti, l’alterazione del microbiota intestinale con incremento di alcune specie di Proteobatteri ad azione proinfiammatoria.


Ginseng: ne esistono 11 tipi differenti. Tra tutti il Panax Ginseng ed il Ginseng Rosso coreano sono i più studiati ed utilizzati per le loro attività antiinfiammatorie ed antiossidanti e per il loro ruolo positivo sul miglioramento della memoria. Della pianta se ne utilizza la radice essiccata o l’estratto secco, in dosi rispettivamente di 0,5-2 g al giorno o di 150-200 mg al dì (se provenienti da estratto secco). Oltre ad un buon livello di Vitamine, la radice di Ginseng contiene anche oli essenziali e polisaccaridi.

Curcuma: contiene molti elementi chimici importanti, ma, tra tutti il più rappresentato è la curcumina che ha proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti. Una integrazione per 12 mesi con 200 mg al giorno, ha ridotto significativamente, in pazienti affetti da Alzheimer, la neuroinfiammazione e la deposizione di beta amiloide, oltre ad aver aumentato i livelli di DHA cerebrali.

Portulaca: pianta grassa spontanea può essere consumata cotta o cruda in insalata. È ricca di proteine, di mucillagini, di polisaccaridi idrosolubili, di vitamina C e di acido grasso polinsaturo omega 3 (acido alfa linolenico). Quest’acido grasso è contenuto sia nei semi che nelle foglie in quantità importanti. Esso rappresenta il precursore fondamentale da cui parte la sintesi del DHA, un acido grasso importantissimo per la struttura delle membrane cellulari del sistema nervoso


Salmone Fresco, Sgombro, Sardine, Aringhe e Alici: tutti contengono acido grasso DHA (omega 3). Si è dimostrato particolarmente utile nella prevenzione delle patologie neurodegenerative.

Grazie alle sue proprietà neuroprotettive ( è efficace nel proteggere il sistema nervoso centrale dall’azione lesiva delle specie reattive dell’ossigeno), alle proprietà antiossidanti (è funzione preziosa per diversi organi ed apparati) e a quelle antinfiammatorie (spegne  a monte la cascata flogistica), la sua corretta assunzione è in grado di ridurre l’accumulo di citochine infiammatorie, in parte coinvolte nella patogenesi di malattie come l’Alzheimer, potendo pertanto ritardare l’aggravamento della malattia e le relative conseguenze sulla qualità di vita. La dose giornaliera raccomandata è di 1-4 g.

by Rolando Alessio Bolognino

Biologo Nutrizionista in campo oncologico e di prevenzione, esperto in alimentazione sportiva. Professore a c. Master in Scienze della Nutrizione e Dietetica Clinica presso l’Università degli Studi di Roma “Unitelma La Sapienza“. Professore a c. Master in “Terapie Integrate nelle Patologie Oncologiche Femminili“ presso l’universita Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Professore a c. Master di II livello in “Medicina integrata e food management per la prevenzione e cura dei tumori“ presso l’Università degli Studi di Catania. Istruttore Protocolli Mindfulness.


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