SPORT, DEPRESSIONE E COVID

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Praticare sport dovrebbe essere tra i punti fermi della giornata di ciascuno di noi.

L’attività sportiva, al pari della sana alimentazione, rappresenta una delle strategie utili al mantenimento del buono stato di salute e del benessere non solo fisico, ma anche psicologico.

Chiunque abbia sperimentato una sessione di allenamento, più o meno intenso, conosce la sensazione di pace mista a soddisfazione provata in seguito ad essa. Il segreto di questa percezione risiede in un mix di sostanze capaci di infondere benessere, felicità ed appagatezza.

Lo testimoniano gli scienziati da sempre impegnati nella comprensione delle relazioni profonde esistenti tra sport e sistema nervoso.


Capostipite della serie sono le endorfine. Scoperte nel 1975 da Hughes e Kosterlitz, due ricercatori interessati all’individuazione di morfine endogene prodotte direttamente dal nostro cervello, vengono definite da subito “ormoni della felicità”.

Queste molecole rivoluzionarie, prodotte a livello dell’ipofisi, sono dotate di sorprendenti proprietà analgesiche. Durante un’attività fisica controllata esse fungono da “anestetico naturale” e sono capaci di calmare il dolore e donare senso di benessere psico-fisico.

Le endorfine non sono però gli unici mediatori che intervengono nella sensazione di piacere provata durante o in seguito ad una nuotata, ad una corsa o ad una semplice camminata a passo svelto; il sistema nervoso centrale, infatti, secerne altre sostanze che conducono alle medesime sensazioni: serotonina, dopamina e noradrenalina sono le principali.

Queste molecole, appartenenti alla famiglia delle monoamine, sono state studiate ampiamente per il loro impatto positivo sull’umore. La noradrenalina, da parte sua, provoca eccitazione del sistema nervoso, aiutando lo stato di vigilanza e motivazione, la serotonina, al contrario, è responsabile del buon umore e della calma. In uno stato fisiologico, questi due neurotrasmettitori si autoregolano garantendo equilibrio fisico ed emotivo.


Ma averne livelli insufficienti in circolo spesso si configura con quadri patologici in cui prevalgono stati di ansia, affaticamento e depressione, condizioni non raramente sperimentate in questo particolare momento storico.

I grandi cambiamenti di abitudini lavorative, relazionali e comportamentali hanno, infatti, portato con loro conseguenze importanti sulle persone e sulle loro relazioni, generando come conseguenza principale una profonda insicurezza, a cui si è recentemente aggiunta la paura di ammalarsi o essere la causa di malattia altrui, di progettare il futuro, di viaggiare e di scambiarsi abbracci. Questa nuova condizione di isolamento collettivo forzato è qualcosa di assolutamente nuovo per l’uomo, che per definizione è un animale sociale. I suoi comportamenti, infatti, e la formazione del carattere, non sono stabiliti solamente dalla genetica, ma anche dalle relazioni vissute, dalle circostanze esterne, dal contesto familiare e lavorativo e dalle esperienze sperimentate.

Con la comparsa del Coronavirus, la perturbazione dell’equilibrio esistente ha comportato un aumento di situazioni di sofferenza sociale e psicologica, riacutizzando situazioni di malessere pregresso e rappresentando l’elemento trigger per l’esordio delle nuove.


Il pessimismo, la mancanza di iniziativa e di interessi, l’indifferenza per il mondo esterno e il bisogno di isolamento sono tratti tipici della depressione, che soprattutto in questo momento vanno contrastati, altrimenti una pandemia microbica potrebbe trasformarsi in una pandemia emozionale.

Nei confronti della depressione, dell’angoscia, della noia e del dolore, tutte cause note come elementi perturbatori e portatori di situazioni di disagio dell’essere umano, lo sport è un rimedio eccellente.


L’attività fisica come aiuto per combattere i sintomi dello stress non risiede solo in endorfine e neurotrasmettitori.

I suoi vantaggi vanno ben oltre. Lo sport è una specie di “stress buono” che permette al cuore di battere più velocemente, di attivare metabolismi capaci di bruciare grassi e zuccheri e di allontanare le tensioni accumulate durante la giornata, anche quelle che risiedono nell’inconscio.

La ripetitività dei gesti nelle attività sportive rende stabile l’attività del sistema nervoso centrale rassicurando così la psiche. Inoltre lo sport fa aumentare la temperatura corporea, con una valenza benefica e rassicurante sull’individuo e, praticata al mattino, favorisce la corretta ripresa del ciclo della temperatura. L’attività fisica permette inoltre alla persona di riconciliarsi con le sue emozioni.

Molto positiva è anche l’azione svolta sullo stato di concentrazione: focalizzare l’attenzione su uno scopo preciso permette di allontanare i pensieri negativi e le preoccupazioni, alleviando così i sintomi della depressione. Per questa ragione è stata paragonata ad altre attività come il training autogeno e la meditazione, generalmente consigliate ai pazienti affetti da depressione.


Uno studio condotto presso il dipartimento di psichiatria dell’University College of London, pubblicato l’11 Novembre 2020 sulla rivista BMC Medicine, dal titolo: “Indivudual and combined associations between cardiorespiratory fitness and grip strength with common mental disorders: a prospective cohort study in the UK Biobank”, non lascia dubbi. Lo studio, durato ben sette anni, dimostra che dei quasi 16.000 partecipanti studiati, coloro che al momento dell’analisi si trovavano in uno stato di buona salute fisica dato dall’allenamento sportivo, avevano anche un maggiore equilibrio psichico, conservato interamente per i sette anni di durata dello studio.

Questa evidenza scientifica, insieme a molte altre, ci aiuta a tenere a mente che, soprattutto in questo momento, lo sport è un alleato chiave per la nostra salute. Lo è per i bambini, per gli adolescenti, per le donne in gravidanza e per gli anziani.

L’invito è quello di utilizzare ogni mezzo messo a disposizione, a partire dalla tecnologia. Il web infatti è pieno di applicazioni pronte ad accompagnare, chiunque lo desideri, in programmi di allenamento mirato per età, intensità ed obiettivi.  Ma le app non solo l’unica via.

Una passeggiata al mattino per almeno 30 minuti a passo svelto, una sessione di cyclette mentre si guarda la serie tv preferita o una sessione di addominali, affondi e piegamenti sulle braccia (meno di 20 minuti sono sufficienti), possono bastare a regalare un umore migliore oltre che una linea più armoniosa, ed un sistema immunitario più efficiente, purché siano praticate in maniera costante e continuativa.

Meglio 30 minuti al giorno che 3 ore il sabato o la domenica…è più facile, dà più soddisfazione e provoca meno infortuni!


Per chi è a digiuno di corsa, ma vuole scoprire se dentro di sé c’è un piccolo runner che può riuscire a correre continuativamente fino a 5 km può provare il “Mindful running”.
È un metodo innovativo che unisce la corsa alla meditazione mindfulness che ho creato per aiutare le donne operate di tumore al seno a partecipare e finire con il sorriso la “Race for the Cure”, corsa benefica contro il tumore al seno organizzata ogni anno dalla Komen Italia (in collaborazione con le Terapie Integrate del policlinico A. Gemelli, che ringrazio per il supporto).
Sul mio sito è possibile scaricare le tracce audio per “allenarci insieme” e completare, in 8 settimane, la preparazione per correre 5 km con il sorriso e in consapevolezza.
Abbiamo tanti motivi per non fare sport…ma fidatevi: quelli per farlo sono di più!

by Rolando Alessio Bolognino

Biologo Nutrizionista in campo oncologico e di prevenzione, esperto in alimentazione sportiva. Professore a c. Master in Scienze della Nutrizione e Dietetica Clinica presso l’Università degli Studi di Roma “Unitelma La Sapienza“. Professore a c. Master in “Terapie Integrate nelle Patologie Oncologiche Femminili“ presso l’universita Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Professore a c. Master di II livello in “Medicina integrata e food management per la prevenzione e cura dei tumori“ presso l’Università degli Studi di Catania. Istruttore Protocolli Mindfulness.


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